ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

venerdì 17 ottobre 2014

«NavigArte», danza, musica, teatro e arti visive alla Porta del Mar di Pisa

Una rassegna di danza, teatro, musica e arti visive per riscoprire il rapporto della città di Pisa con le sue vie di acqua: si presenta così «NavigArte», calendario di spettacoli e performance, giunto alla sua quarta edizione, che dal 18 ottobre al 21 novembre trasformerà la Corte Sanac, o meglio la Porta del Mar di Pisa, un tempo centro di scambio con tutto il bacino del Mediterraneo attraverso la navigazione, in un luogo inedito di produzione culturale.
Ad aprire la rassegna sarà, sabato 18 ottobre ai Teatri di danza e delle arti, la Compagnia Estemporada con lo spettacolo «Lo stato della materia», per la regia e la coreografia di Livia Lepri.
Il cartellone proseguirà, nella serata di sabato 25 ottobre, con «Brainstorming Studio 2 The free leggend race», appuntamento a cura della Compagnia Borderline Danza, nel quale viene raccontato, attraverso le coreografie di Claudio Malangone, la storia di due danzatori che viaggiano in uno spazio-tempo indefinito e in un instabile equilibrio tra la luminosità e il suo contrario, il movimento e la quiete, il suono e il silenzio, la presenza e l'assenza.
Seguirà, quindi, l’esibizione della Compagnia Elledanse, proveniente da Bratislava, che venerdì 31 ottobre proporrà lo spettacolo «Score», per le coreografie di Boris Nahálka, rappresentazione di un gioco le cui regole incerte vengono manipolate dai giocatori stessi. Sempre il 31 ottobre, dalle 19 in poi, gli spazi urbani della Corte Sanac ospiteranno «Sconfinamenti tra i linguaggi delle arti e i luoghi del quotidiano». Anche quest’anno, dopo il grande successo delle precedenti edizioni, tornano ad essere protagonisti giovani coreografi e video artisti provenienti dall’Italia e dall’estero che reinterpretano i luoghi in modo originale.La staffetta di esibizioni vedrà susseguirsi le performance «Stabat Mater» di Tiziana Petrone, «Voci» di Silvia Bergamasco, «Body Sattva» di Ambrose Laudani e «Public Space» di Movimentoinactor, coreografia costruita sul video d’arte omonimo di Marcantonio Lunardi.
Il mese di novembre si aprirà con un doppio appuntamento: venerdì 7 novembre negli spazi della Biblioteca comunale di Pisa si terrà un incontro con lo scrittore e giornalista Enzo Romeo, autore del libro «L’invisibile bellezza», nel quale viene ripercorsa la biografia di Antoine de Saint Exupery. Subito dopo, la biblioteca si trasformerà in spazio teatrale e ospiterà lo spettacolo «L’amore invincibile del Principe e della Rosa», nuova produzione della Compagnia Movimentoinactor Teatrodanza, per la regia e coreografia di Flavia Bucciero, ispirata alla relazione fra Antoine e Consuelo de Saint Exupéry, riletta in controluce attraverso le pagine del libro «Il piccolo principe».
Seguirà, nel tardo pomeriggio di martedì 18 novembre, la rassegna di video-arte «Vie d’acqua elettroniche»; mentre a chiudere il festival sarà uno spettacolo per i bambini: «Babajaga» della Compagnia Balletto di Sardegna/Asmed, riadattamento di una nota leggenda russa che parla di amore, amicizia e coraggio, per la regia di Senio Giovanni Barbaro Dattena in scena giovedì 20 e venerdì 21 novembre ai Teatri di danza e delle arti. Un cartellone, dunque, vario quello di «NavigArte» che vuole raccontare come le vie d’acqua non siano solo il passato, ma anche il futuro di Pisa.

Informazioni utili
«NavigArte». Teatri di danza e delle arti, via del Chiassatello-Corte Sanac 97-98 – Pisa. Orari: ore 21.00. Ingresso agli spettacoli: € 8,00, ridotto € 5,00 (per studenti universitari, bambini, anziani, residenti del quartiere di Porta a mare, Cep, Barbaricina, allievi di scuole di danza e di teatro, soci Coop). Informazioni e prenotazioni: tel. 050.501463, e-mail movimentoinactor@tiscalinet.it. Sito web:  www.movimentoinactor.it. Dal 18 ottobre al 21 novembre 2015. 

giovedì 16 ottobre 2014

«Confi.Dance», a Siena la danza scende in piazza e si mette in vetrina

A Siena l’arte incontra la quotidianità. Per i prossimi tre giorni, ovvero da venerdì 17 a domenica 19 ottobre, nella città del Palio la danza e il teatro irromperanno nel gesto di un caffè consumato al bar, nello sguardo che si posa sulla vetrina di un negozio, nell’incedere distratto di un passante. L’occasione è offerta dalla sesta edizione di «Confi.Dance 2014», rassegna dedicata alla contaminazione degli stili e dei linguaggi della danza: dal tango al flamenco, dall’hip hop alla breakdance, con l’arte coreutica contemporanea, protagonista di spettacoli in piazza, sit specific nelle vetrine di boutique e bar del centro storico.
Tante novità e tante sorprese caratterizzano il cartellone del festival senese, ideato e diretto da Marcello Valassina, in collaborazione con la compagnia Francesca Selva/Consorzio coreografi danza d’autore, e realizzato con il contributo del Comune di Siena e della Fondazione Toscana spettacolo, a sostegno della candidatura di Siena a Capitale europea della cultura 2019. Ritornerà, per sempio, in città la compagnia Abbondanza/Bertoni con lo spettacolo «Le fumatrici di pecore», in scena sabato 18 ottobre al teatro dei Rozzi (ingresso: € 2,00), nel quale Antonella Bertoni e Patrizia Birolo, vestite di nero su un tappeto bianco e sulle note di Mahler o al ritmo di cantilene di Kyrie, raccontano a passo di danza una storia di amicizia e di solidarietà, di sofferenza e di gioia, di condivisione e di reciprocità, di abilità e disabilità.
Ma Siena stupirà turisti e cittadini soprattutto per la modalità allestitiva del suo festival: una sorta di staffetta itinerante tra artisti indipendenti e compagnie internazionali che vedrà intrecciarsi percorsi artistici e di vita con l’obiettivo di far rivivere gli spazi urbani come luoghi di produzione e fruizione culturale e far riscoprire, anche al pubblico più distratto, la magia della danza in teatro.
Si comincia venerdì 17 ottobre, a mezzogiorno, con i Guys and Dolls, una crew di hip hop e breakdance tra le più interessanti della scena underground senese, che si esibirà in piazza San Domenico. In contemporanea, la boutique «Max Mara» in via Banchi di Sopra ospiterà all’interno della sua vetrina, la performance «Selfie» della Compagnia LuogoComune, di cui sono interpreti Silvia Franci e Chiara Pacioni. In serata, dall1 19 alle 20, è in programma ancora un appuntamento di improvvisazione hip hop con i Guys and Dolls, ma questa volta al Caffè «La Piazzetta» in via Montanini.
Chiude la prima giornata di festival un doppio appuntamento con la Compagnia Francesca Selva che, a partire dalle 21.30, metterà in scena al Tartarugone (in piazza del mercato) un nuovo e originale allestimento dello spettacolo «Le scarpe di Anita», con le incursioni di OblivionTango. Seguirà, quindi, una affascinante milonga che andrà avanti fino a notte fonda.
La seconda giornata di «Confi.dance» si aprirà, sempre a mezzogiorno, con l’energia dei Guys and Dolls e le loro libere improvvisazioni, alle quali farà da scenario piazza San Domenico. Seguirà, dalle 12 alle 14 e dalla 17 alle 19, la performance «Duet» della Compagnia Francesca Selva alla boutique «Max Mara». Sempre nel pomeriggio di sabato, dalle 18 alle 19.30, il Caffè «La Piazzetta» farà da scenario allo spettacolo di flamenco «Evocación» della bailaora Francesca Stocchi. Chiuderà la seconda giornata di festival lo spettacolo «Le fumatrici di pecore» della Compagnia Abbondanza/Bertoni.
Domenica 19 ottobre si aprirà, alle 11, con un brunch-dance, una colazione con gli artisti alla LiberamenteOsteria di piazza del Campo. Dalle 12 alle 14, Piazza Salimbeni farà, quindi, da cornice alle coreografie di hip hop e breakdance dei Guys and Dolls, mentre nel pomeriggio, dalle 16 alle 17, in piazza San Domenico ci sarà spazio per le esibizioni di tango di OblivionTango.
A chiudere la rassegna sarà la Compagnia Cie Twain con lo spettacolo «Angeli e Insetti», in programma nel foyer del teatro dei Rinnovati, subito dopo la performance «Indistinti confini» di Irene Stracciati Danza.
Anche quest’anno gli spettatori di «Confi.Dance» saranno protagonisti partecipando al challenge #Confidance2014. Durante gli spettacoli della rassegna si potranno scattare una foto con instagram, geolocalizzarsi e condividerla su fb, tw e instagram utilizzando l’hastag #Confidance2014. Le foto migliori saranno pubblicate sulla pagina facebook della Compagnia Francesca Selva. Tutti gli spettacoli, fatta eccezione per quello della Compagnia Abbondanza/Bertoni, saranno ad ingresso gratuito. «Highest quality to lowest cost» è, infatti, lo slogan del festival, che vuole proporre danza di qualità a basso costo. «Vogliamo vincere la scommessa di riporate il pubblico a teatro -spiega, a questo proposito, il direttore artistico Marcello Valassina- ma per farlo dobbiano offrire performance di altissimo livello a prezzi popolari. La danza contemporanea chiede di essere compresa e vissuta non solo quando diventa urbana e si imbatte in spettatori inaspettati e complici loro malgrado, ma anche quando per esprimersi e farci emozionare ha bisogno dei tempi e dei respiri della scena di un teatro».

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Locandina di «Confi.Dance»; [fig. 2] Una scena dello spettacolo «Le fumatrici di pecore» con la Compagnia Abbondanza/Bertoni; [fig. 3] Una scena dello spettacolo «Le scarpe di Anita» con la Compagnia Francesca Selva

Informazioni utili 
«Confi.Dance». Sedi varie – Siena. Ingresso: gratuito per tutti gli spettacoli; € 2,00 per lo spettacolo della Compagnia Abbondanza/Bertoni. Informazioni: francescaselvadanza@gmail.com. Sito internet: www.francescaselva.com. Dal 17 al 19 ottobre 2014. 

mercoledì 15 ottobre 2014

Venezia, tre giorni di convegno sui rami smaltati rinascimentali alla Fondazione Cini

È la seconda collezione più importante nel mondo dopo quella conservata al Louvre di Parigi. Stiamo parlando della raccolta di rami smaltati rinascimentali cosiddetti «veneziani» ospitata nella sala della Galleria di Palazzo Cini a Venezia, una produzione rara e raffinata della quale non esistono più di trecento esemplari tra Vecchio e Nuovo Continente. Ed è proprio la Fondazione Cini, che ha da poco riaperto le porte della prestigiosa casa-museo di Campo San Vio, a promuovere per le giornate da giovedì 16 a sabato 18 ottobre un convegno internazionale di studi nel quale si confronteranno storici dell’arte, conservatori, restauratori ed esperti nel campo delle analisi scientifiche. «I rami smaltati detti veneziani del Rinascimento italiano. Geografia artistica, collezionismo, tecnologia» è il titolo dell’appuntamento, promosso dall’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Cini, con il museo del Louvre e il Centre de Recherche et de Restauration des Musées de France di Parigi.
Ammirati e collezionati nell’Ottocento, questi oggetti, le cui origini risalgono alla fine del Quattrocento, furono poi dimenticati. Il rame è coperto da una decorazione riccamente colorata, formata da vetri bianchi, blu, viola o verdi, posti a strati su un fondo di vetro bianco opaco o su una miscela di colore bianco e traslucido; il tutto è ornato da lumeggiature in rosso e turchese e la doratura assume un ruolo molto importante. La maggioranza dei pezzi conservati è formata da servizi da tavola composti da calici, piatti, bacili, saliere, brocche e fiasche, ma ci sono anche cofanetti, candelabri, uno specchio; mentre alcune paci, ampolline e reliquari attestano anche un uso religioso.
Il convegno interdisciplinare intende approfondire la conoscenza di queste opere di altissima qualità artistica -presenti nei principali musei e collezioni del mondo- sia dal punto di vista delle tecniche di fabbricazione, delle forme e della decorazione che da quello del contesto socio-culturale che le ha generate. Si cercherà di definire un corpus di forme e di decorazioni, di evocare la clientela e i committenti, grazie allo studio dell’araldica e dell’emblematica, di rintracciare il loro arrivo sul mercato dell’arte europeo nell’Ottocento, e poi americano nel Novecento. Verrà riconsiderata anche l’origine veneziana di questa produzione con il contributo delle recenti ricerche archivistiche, dello studio dei ricettari dei vetrai e dei risultati delle indagini fisico-chimiche realizzate dal C2RMF di Parigi, il Lama di Venezia e l’Opificio delle pietre dure di Firenze.
Nel corso dei tre giorni di convegno, al quale prenderanno parte rappresentanti di diverse istituzioni europee come i Civici Musei di Brescia o le Civiche raccolte d'arte applicata del Castello Sforzesco di Milano, sarà esposto al pubblico lo specchio in rame smaltato restaurato per l’occasione dall’Opificio delle Pietre Dure, appartenente alla raccolta della Galleria di Palazzo Cini.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Piatto, fine del XV o inizio del XVI secolo. Venezia, Galleria di Palazzo Cini; [fig. 2] Coppa, inizio del XVI secolo. Parigi, Musée du Louvre. © RMN-Grand Palais (Musée du Louvre) / Martine Beck-Coppola; [fig. 3] Specchio, fine del XV secolo. Venezia, Galleria di Palazzo Cini

Informazioni utili 
«I rami smaltati detti veneziani del Rinascimento italiano. Geografia artistica, collezionismo, tecnologia» - Convegno internazionale di studi. Istituto di storia dell'arte - Fondazione Giorgio Cini onlus, Isola di San Giorgio Maggiore - Venezia. Programma su: http://www.cini.it/wp-content/uploads/2014/09/140922_pieghevole.pdf. Orari: giovedì 16 ottobre, ore 9.30-13.30 e 15.00-18.00; venerdì 17 ottobre, ore 9.30-13.30 e 14.30-18.00; sabato 18 ottobre, ore 9.30-13.00. Ingresso libero. Informazioni: tel. 041.2710230, fax 041.5205842, arte@cini.it. Sito web: www.cini.it. Da giovedì 16 a sabato 18 ottobre 2014.

martedì 14 ottobre 2014

«Incredibly Close», i Subsonica premiano i loro fan

Dopo aver conquistato la classifica dei dischi più venduti con l’album «Una nave in una foresta», dove nel brano «Terzo Paradiso» compare anche un recitativo di Michelangelo Pistoletto, uno dei grandi nomi dell’Arte povera italiana, i Subsonica si preparano a stupire il pubblico con il loro nuovo tour, che avrà inizio venerdì 31 ottobre da Jesolo e che, prima della fine dell’anno, toccherà una decina di città italiane, tra cui Roma, Firenze, Torino e Milano.
«Sali sul palco con noi»: è lo slogan scelto dalla band torinese per lanciare su Google+ «Incredibly Close», un concorso ideato dall’agenzia di comunicazione digitale «Isobar» che consentirà ai fan di contribuire attivamente ai concerti, animando le giacche futuristiche che Samuel e i suoi colleghi indosseranno durante le loro esibizioni live, della cui progettazione si è interessata la fashion house londinese Cute Circuit.
Partecipare è molto semplice. Utilizzando Google+ Motion, il creatore di immagini Gif disponibile su Google Plus, gli utenti potranno creare animazioni a tema domenicale, in omaggio al nuovo singolo della band, e condividerle sul social network di Google con l'hashtag #GIFdidomenica.
Le dieci migliori animazioni verranno selezionate dai Subsonica e scorreranno sulle giacche di tutti i componenti della band, grazie all'innovativa tecnologia «wearable», a tempo di musica, accompagnando le parole della canzone «Di domenica».
A tutti i vincitori del contest, che sarà supportato da un video su You Tube (www.youtube.com/watch?v=CMFe1xyvPbg), verranno donati biglietti per i concerti in cartellone fino al 1° dicembre 2014: un’occasione, questa, non solo per ascoltare una delle band pop più apprezzate del momento, ma anche per vedere come la moda si possa “sposare” con la musica e le nuove tecnologie digitali.
Tra i concorsi appena lanciati in rete si segnala anche la quarta edizione del premio Comel per l’arte contemporanea, dedicato alla memoria di Vanna Migliorin, che si propone di selezionare tredici artisti dell’Unione europea per una mostra in programma tra marzo e aprile 2015 a Latina.
«Leggero come l’alluminio» è il titolo di questa edizione della competizione, le cui iscrizioni rimarranno aperte fino al prossimo 31 dicembre e che, come da tradizione, vuole richiamare l’attenzione sulle possibilità espressive, estetiche, comunicative e costruttive dell’alluminio.

Informazioni utili 
«Incredibly Close» - Sul palco con i «Subsonica». Informazioni e iscrizioni su: https://plus.google.com/u/0/+subsonica/pos

«Premio Comel per l’arte contemporanea». Informazioni: Comel, via Congiunte Sinistre, 398 – 04100 Latina (Latina) – Italia, tel. 0773.487546 o info@premiocomel.it. Sito web: www.premiocomel.it. Iscrizioni fino al 31 dicembre 2014. 

lunedì 13 ottobre 2014

La Bergamo del Seicento nelle pennellate di Gian Paolo Cavagna

«Una città immersa nel cielo»: appare così Bergamo nella grande tela raffigurante la «Gloria di San Pietro, San Paolo e San Cristoforo dipinta» da Gian Paolo Cavagna (1556 circa - 1627) nel 1607, che la chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro in Colonna ha da poco restaurato grazie al prezioso contributo della Fondazione Banca popolare di Bergamo.
L'opera di grandi dimensioni, 450x265 centimetri, è stata riportata alla sua piena lettura dal restauratore Antonio Zaccaria ed è attualmente al centro di una mostra, di un video e di un ciclo di visite guidate gratuite: una serie di iniziative, queste, ideate da monsignor Gianni Carzaniga.
Gian Paolo Cavagna, considerato uno dei maggiori pittori bergamaschi del Seicento, era un parrocchiano di Sant’Alessandro in Colonna, avendo casa e studio in via Zambonate, come scrisse il Tassi nella sua biografia del 1797, nella quale si ricorda anche un soggiorno a Venezia, durante il quale il pittore avrebbe studiato nella «stanza» di Tiziano.
Nel 1607 l’artista lombardo, autore di significative opere a carattere religioso come la «Trinità e i Disciplini bianchi» ad Alzano Lombardo o la «Natività» nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo, realizzò, quindi, per la “sua” chiesa la grande tela «Gloria di San Pietro, San Paolo e San Cristoforo dipinta», la cui inusuale scelta iconografica la rende un unicum nella pittura sacra lombarda di primo Seicento. Il pittore distese, infatti, sotto le nubi dei Santi un’ampia veduta panoramica di Bergamo, così fedele da diventare documento prezioso, una sorta di “fotografia” della città così come appariva nel Seicento.
Il restauro appena concluso restituisce oggi la possibilità di ammirare nella sua integrità questa splendida visione urbana, in tutti i suoi dettagli, le sue luci e le sue ombre, avendo rimosso le vecchie vernici che erano ormai pesantemente alterate e gli spessi depositi di pulviscolo atmosferico e fumo grasso delle candele.
«Solenne, bellissima e monumentale – scrive in occasione della mostra Amalia Pacia della Soprintendenza per i beni storici e artistici di Milano - è questa veduta panoramica di Bergamo che Cavagna costruisce nella grande pala allogata all’altare di san Pietro, offrendo anche oggi allo spettatore, quasi fosse un diorama ottocentesco, l’occasione di perdersi nella dimensione atemporale e astratta dell’immagine sacra e, nel contempo, di immergersi nell’attenta restituzione visiva di mura, palazzi e più umili dimore».
Nella mostra, l’accostamento tra la città vista nel Seicento dagli occhi del Cavagna e la sua immagine odierna è un invito al visitatore a cimentarsi nella ricerca di similitudini e differenze, di edifici scomparsi e di nuove emergenze architettoniche: dal nuovo campanile della Basilica di Sant’Alessandro in Colonna a quello di Santa Maria Maggiore, da Porta San Giacomo al Monastero di S. Benedetto, dalla torre del Gombito un tempo merlata al tetto a punta dell’alto campanile del Duomo, dal Campanone al monastero di Rosate, dal castello di San Vigilio alle torri del colle di San Giovanni sul quale ora sorge il Seminario vescovile, e tanti altri luoghi visibili e confrontabili nei dettagli.
Il video realizzato da Angelo Carzaniga traccia, poi, un affascinante itinerario visivo attraverso le vedute –reali e ideali– della città dipinte nei secoli, con un’attenzione speciale alle scenografiche visioni urbane che il visitatore può ammirare a tu per tu nelle opere di Gian Paolo Cavagna, Enea Salmeggia e Federico Ferrario presenti nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna. Una bella occasione, dunque, questa esposizione (a ingresso gratuito) per rivedere l'arte di un pittore che seppe fare proprio l'insegnamento del Tintoretto, dei Bassano (soprattutto di Francesco e di Leandro) e del Veronese e filtrare questa lezione con i modi del lombardo Giambattista Moroni, ottenendo un linguaggio fatto di verismo e di attenzione scrupolosa ai dettagli.

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Gian Paolo Cavagna, «Gloria dei Santi Pietro, Paolo e Cristoforo», 1607, olio su tela, cm 450 x 265. Bergamo, Basilica di S. Alessandro in Colonna; [fig. 2] Durante il restauro della tela «Gloria dei Santi Pietro, Paolo e Cristoforo» di Gian Paolo Cavagna, tassello di pulitura. Foto: Antonio Zaccaria Restauro beni culturali; [fig. 3] Bergamo 2014-1607. Veduta attuale della città a confronto con la veduta dipinta da Gian Paolo Cavagna. Foto: Nello Camozzi. 

Informazioni utili 
«Gian Paolo Cavagna. Una città immersa nel cielo». Basilica di Sant’Alessandro in Colonna - Bergamo. Orari della mostra: da lunedì a sabato, ore 10.00-12.00 e ore 16.00-18.00; domenica, ore  16.00-18.00. Visite guidate gratuite, con ritrovo direttamente in basilica: tutti i martedì e tutte le domeniche, alle ore 16.00; tutti i giovedì e tutti i sabato, alle ore 20.45. Ingresso libero. Informazioni:  tel. 338.4346584. Fino al 26 ottobre 2014.