ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

sabato 9 dicembre 2017

Zhang Hong Mei in mostra al Designer Outlet di Noventa di Piave

In Veneto la moda incontra l’arte contemporanea. Il Designer Outlet di Noventa di Piave offre al suo pubblico l’occasione di confrontarsi con l’opera di Zhang Hong Mei. L’artista cinese esporrà, fino al prossimo 7 gennaio, tra i negozi della piazza principale del Centro McArthurGlen due suoi progetti: «Xi’an Warriors» e «Mental Landscapes».
Il primo progetto allinea venticinque sculture in bronzo colato che riproducono le teste dei guerrieri del famoso esercito di terracotta di Xi’an in Cina, una delle opere funerarie più celebri e grandi del mondo.
L’esercito, composto da un numero totale tra i seimila e gli ottomila guerrieri, fu scoperto da un contadino per caso nei propri campi durante i lavori di scavo di un pozzo. Gli immobili guerrieri di terracotta, armati e disposti in formazione, sono suddivisi in avanguardia, esercito e retroguardia e compongono l’esercito posto a difesa della tomba del primo imperatore cinese Qin Shi Huang, vissuto tra il 260 a.C. e il 210 a.C. La particolarità di questo capolavoro sta nel fatto che i guerrieri di Xi' an furono plasmati a grandezza reale differenziandone i tratti somatici e gli armamenti in modo tale che è impossibile, fino a prova contraria, trovarne due uguali.
Il lavoro sui guerrieri di Zhang Hong Mei avuto inizio alcuni anni fa dopo una visita ai depositi del Museo di Xi'an, dove lo sguardo dell'artista, a un esame ravvicinato degli antichi guerrieri, ha potuto scorgere ancora deboli tracce del colore originario. La disposizione di questo colore, principalmente sul viso dei guerrieri, appariva come una policromia di taglio quasi razionalista, come se Malevic o Mondrian si fossero dilettati a dipingerne alcune parti.
Questa visita e questa scoperta hanno fatto nascere in Zhang Hong Mei l'idea di rivestire i volti dei guerrieri con una seconda pelle attraverso l'uso di tessuti colorati, con forme e cromie che si ispirassero a quelle originali intuite sui volti delle antiche statue. Zhang Hong Mei dona così una vita nuova ai guerrieri, offrendo al pubblico una sorta di ritmo colorato, pop, traghettandoli nel contemporaneo e mostrando al contempo la vacuità del destino e l'incessante lavorio del tempo che tende a cancellare i segni e a rendere tutto uniforme.
L’altro lavoro esposto, «Mental Landscapes», si compone di cinque lavori di dimensioni importanti (3 metri x 1,5), accompagnati da alcuni schizzi preparatori. Già apprezzato alla cinquantaseiesima edizione della Biennale di Venezia, questo lavoro ci rimanda alla riflessione di Zhang Hong Mei sulle fattezze del mondo: nuove forme e nuovi punti di vista su cui soffermarsi e a cui ispirarsi per la sua arte. Che siano vedute metropolitane o cieli nuvolosi, tutto viene trasformato da uno spirito di osservazione che spazia senza sosta alla ricerca di elementi che poi diventano paesaggi immaginati o forme dall'aspetto vagamente arboreo.
Tutto questo la porta ad un lavorio mentale incessante, teso alla creazione di nuove forme e nuovi punti di vista su cui riflettere e ispirarsi, per portare avanti il grande mistero della creazione artistica.
Zhang Hong Mei dimostra così che si può fare pittura con qualsiasi cosa, la cosa importante è avere un'ispirazione profonda, un senso dell'arte che a volte può lasciare stupiti e sorpresi di fronte a cose spesso difficili da comprendere al primo sguardo, ma sempre capaci di porre domande, di far incuriosire, di far riflettere.
Il progetto si completa con una scultura in marmo di Carrara, sviluppo tridimensionale dei «Mental Landscapes», anch’essa in esposizione in occasione della passata edizione della Biennale di Venezia.
La mostra, per la curatela di Vincenzo Sanfo, rappresenta un buon punto di partenza per entrare nel mondo creativo dell'artista, per indagare la sua ricerca basata da un lato sulla necessità di tramandare la storia, lo spirito e l'essenza dell'arte cinese incontrando le tecniche della tradizione popolare, dall'altro nel dare alla pittura cinese nuove possibilità, rivisitandola, riportandola in luce, utilizzando per questa sua indagine mezzi e tecniche inusuali.
Zhang Hong Mei adopera, infatti, al posto dell'olio o degli inchiostri, tessuti colorati per dipingere e creare quegli effetti che evocano appunto le tecniche della tradizione cinese, dalla pittura ad inchiostro alle carte ritagliate. I suoi lavori, sempre più ricercati da collezionisti attenti e preparati, sono un chiaro esempio di come l'arte cinese contemporanea sappia uscire da schemi prefissati e ormai superati dalla storia dell'arte per imboccare nuove strade e nuovi percorsi.

Informazioni utili 
www.mcarthurglengroup.com 

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