ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

lunedì 8 maggio 2017

Venezia, Vik Muniz e i maestri della Fondazione Cini

Ha da poco riaperto i battenti a Venezia la Galleria di Palazzo Cini a San Vio. A inaugurare la nuova stagione espositiva è, negli spazi del secondo piano, la mostra «Vik Muniz Afterglow: Pictures of Ruins», a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’arte della Fondazione Giorgio Cini.
L’esposizione, aperta fino al 24 luglio, raccoglie una serie di fotografie inedite dell’artista brasiliano ispirate ai grandi maestri della tradizione italiana esposti nella galleria veneziana, da Francesco Guardi a Dosso Dossi e Canaletto.
Il progetto è nato nel 2016 in seguito alla visione della mostra «Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini» e a una serie di conversazioni con Luca Massimo Barbero.
Muniz, affascinato dal capriccio italiano e dalla tradizione veneziana, presenta al pubblico sia fotografie inedite tratte dalla recente serie «Repro», sia lavori realizzati ex novo in una scala cromatica straordinariamente vivida, attingendo ai dipinti della collezione di Vittorio Cini e ponendosi così in un dialogo ideale con le opere esposte in galleria.
La tradizione del capriccio architettonico, che unisce edifici reali e immaginari, rovine archeologiche e una varietà di altri elementi architettonici combinati in modo creativo e fantasioso, divenne un vero e proprio fenomeno nella pittura italiana del XVII e XVIII secolo che fu molto apprezzato, condiviso e stimato. Muniz rivisita questo tema in chiave contemporanea, simulando le pennellate di questi quadri con ritagli di dipinti riprodotti in volumi di storia dell’arte attentamente selezionati non solo per i loro valori cromatici ma anche per le immagini che contengono, che incollati insieme richiamano una superficie tattile, a impasto. Proseguendo la tradizione degli artisti del XVII e XVIII secolo, Muniz ricombina in modo creativo questi elementi ricostruendo nuove immagini che, attraverso un gioco di rimandi e citazioni, incuriosiscono lo spettatore.
In mostra è esposta anche un’originale scultura in vetro, in omaggio alla città lagunare, che riproduce in grandi dimensioni un bicchiere della tradizione veneziana del Settecento. L’opera è stata realizzata a Murano nel 1989 (Berengo Studio) ed è frutto di diverse tecniche di lavorazione del vetro; il colore prevalente è rosso rubino, ed è stata utilizzata anche la foglia d’oro.
La mostra di Vik Muniz inaugura la stagione 2017 della Galleria di Palazzo Cini a San Vio, «luogo straordinario, nascosto in evidenza» – come ama affermare Luca Massimo Barbero. Riaperto nel 2014 e situato tra le Gallerie dell'Accademia, la Collezione Peggy Guggenheim e Punta della Dogana, il museo conserva al suo interno capolavori di Giotto, Guariento, Botticelli, Filippo Lippi, Piero di Cosimo e Dosso Dossi, ai quali verrà dedicato quest’anno un catalogo la cui presentazione è in agenda per il prossimo 29 maggio.

Informazioni utili 
 «Vik Muniz Afterglow: Pictures of Ruins». Palazzo Cini, San Vio, Dorsoduro 864 – Venezia. Orari: ore 11.00-19.00; chiuso il martedì – ultimo ingresso alle ore 18.15. Ingresso: intero € 10,00, ridotto € 8,00. Informazioni: palazzocini@cini.it. Sito Web: www.palazzocini.it. Fino al 24 luglio 2017.

Nessun commento:

Posta un commento