ISSN 1974-4455 (codice International Standard Serial Number attribuito il 7 marzo 2008) | Info: foglidarte@gmail.com

martedì 9 maggio 2017

Ettore Sottsass e il vetro, una lunga storia d’amore in mostra a Venezia

«Il vetro è un materiale pazzesco, molto misterioso trasparente, fragile […], come la ceramica del resto, ha una qualità strana: entra nel fuoco e non si sa cosa va dentro. Poi di colpo esce un oggetto puro perché bruciato dal fuoco, un oggetto di una purezza totale, di una intangibilità fisica totale. Come una visione. Si è veramente coinvolti in questo processo del vetro. Il vetro è uno spettacolo». Così Ettore Sottsass junior (1917-2007) nel 2007, in occasione di una delle ultime uscite pubbliche, parlava del suo amore per la produzione vetraria e dell’aspetto magico che si cela dietro questo. A questa attività dell’architetto nativo di Innsbruck, a cui si deve anche l’invenzione della prima macchina da scrivere portatile di Olivetti, la «Valentine», è dedicata la mostra allestita fino al prossimo 3 luglio sull’isola di San Giorgio a Venezia per iniziative de «Le stanze del vetro».
L’esposizione, curata da Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’arte della Fondazione Giorgio Cini, presenta oltre duecento pezzi, in gran parte provenienti dalla collezione di Ernest Mourmans e molti dei quali mai esposti al pubblico, secondo un allestimento innovativo disegnato da Annabelle Selldorf. Si tratta di una novità assoluta: È, infatti, la prima volta che viene realizzata una mostra interamente dedicata alla produzione di Ettore Sottsass junior nel campo dei vetri e dei cristalli e per l’occasione è stato pubblicato da Skira anche il primo compendio delle le sue opere in vetro, con saggi dello stesso Luca Massimo Barbero, di Cristina Beltrami, Françoise Guichon e Marino Barovier, con vastissimo apparato iconografico che include anche molti disegni e un regesto che darà conto di cinquant’anni di produzione vetraria.
Pittore per inclinazione ma consigliato agli studi d’architettura dal padre, l’artista si trasferisce a Milano nel 1946, dopo aver completato il suo percorso formativo al Politecnico di Torino, e qui inizia a collaborare con la Triennale, occupandosi degli allestimenti della sezione dell’artigianato. È in quest’occasione che ha le sue prime esperienze con il vetro, materiale che dal 1947 -anno in cui realizza il suo primo oggetto- continua a utilizzare per tutta la sua vita artistica.
Sebbene in contatto con Murano almeno dagli anni Quaranta, Sottsass si misura veramente con le molteplici soluzioni offerte dal vetro solo a partire dagli anni Settanta, con la prima serie realizzata per la vetreria Vistosi. In seguito, dopo la fondazione del gruppo Memphis (1981), disegna vere e proprie sculture affidate ai maestri della vetreria Toso vetri d’arte: oggetti di vetro con un proprio carattere, che esaltano il colore e la trasparenza del materiale, non più solo dei contenitori. È nell’ambito di questa collaborazione che introduce l’impiego della colla chimica, sfidando la secolare tradizione del vetro muranese e introducendovi dei disincanti. L’artista lavorerà poi anche per la Venini, sia disegnando splendide lampade che oggetti distanti da finalità d’uso, senza mai perdere di vista le sofisticate combinazioni cromatiche create dalle sovrapposizioni dei piani in vetro.
Dalla fine degli anni Ottanta, Ettore Sottsass Junior sperimenta anche tecniche differenti da quelle muranesi con aziende a vocazione industriale come Alessi, Baccarat, Egizia, Fontana Arte, Serafino Zani e Swarovski che lo portano a confrontarsi sia con la precisione del taglio, sia con la secolare tradizione del cristallo.
La mostra darà conto anche della collaborazione col Cirva di Marsiglia, centro di sperimentazione del vetro, dove dal 2004 Sottsass realizza la serie delle «Kachinas», ispirata alle omonime bambole votive indiane.
A esemplificare la forza, la curiosità e l’originalità creativa dell’artista nei confronti del vetro, c’è, infine, anche una sala interamente dedicata a un ciclo di sculture inedite, realizzate nel 1999 su richiesta dello sceicco del Qatar, Saud Al Thani, per la sua Millenium House. Si tratta di ventuno sculture in vetro, di diverse dimensioni, talune oltre il metro, realizzate presso la Cenedese di Murano e che vengono qui presentate al pubblico per la prima volta.
L’intera mostra permette così di riflettere sull’attualità del vetro. A tal proposito Luca Massimo Barbero, curatore della mostra, afferma: «I vetri di Sottsass sono organismi complessi, disegnati come se fossero dei personaggi. L’architetto-artista spezza i confini tecnici degli oggetti con l’intrusione di materiali come vetro, plastica, Corian, vivificandoli. Sono delle presenze composte da più elementi che ruotano comunque attorno al vetro, elemento puro e misterioso, che nasce da un’alchimia di elementi naturali trasformati dal fuoco».

Didascalie delle immagini
[Fig. 1] Ettore Sottsass, Kachina 05, 2009-11. Cirva. © Ph Jean Bernard; [fig. 2] Ettore Sottsass, Allodola, 2003. Vetreria Etrusca. © Ph Riccardo Bianchi; [fig. 3] Ettore Sottsass, Upupa, 2003. Vetreria Etrusca. © Ph Riccardo Bianchi

Informazioni utili
Ettore Sottsass: il vetro. Le stanze del vetro - Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia. Orari: tutti i giorni, ore 10.00– 19.00, chiuso il mercoledì. Ingresso libero. Catalogo: Skira, Milano. Informazioni: info@lestanzedelvetro.org o info@cini.it. Sito internet: www.lestanzedelvetro.org o www.cini.it. Fino al 30 luglio 2017.

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