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mercoledì 1 marzo 2017

Al via le iniziative per i duecento anni dalla morte di Giacomo Quarenghi, architetto alla Corte degli Zar

Prende il via giovedì 2 marzo il lungo programma di iniziative ideate per celebrare il secondo centenario dalla morte dell’architetto e disegnatore Giacomo Quarenghi (Rota d’Imagna/Bergamo 1744 - San Pietroburgo1817), tra i massimi protagonisti della cultura artistica del Settecento europeo.
Una messa in sua memoria nella chiesa dell’Arciconfraternita dei bergamaschi a Roma e il posizionamento di due lapidi a Bergamo -una al Famedio del cimitero, l’altra nella casa natale di via Donizetti- aprono le celebrazioni di quello che è stato definito l’Anno Q.
Nella stessa giornata la Biblioteca civica Angelo Mai di Bergamo, che conserva la più vasta raccolta al mondo di opere quarenghiane, inaugurerà un’esposizione storica; mentre il Gabinetto dei disegni del Castello Sforzesco a Milano renderà fruibile integralmente, sul sito Graficheincomune.it, il proprio fondo di lavori quarenghiani.
Le celebrazioni interesseranno anche diverse città europee: al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo verrà inaugurata una mostra di Pavel Demidov che rilegge con sguardo contemporaneo gli edifici realizzati da Quarenghi; a Mosca di terrà una conferenza di Letizia Tedeschi, mentre a Varsavia lo studioso Piotr Kibort darà il via al progetto di studio e pubblicazione in formato digitale del fondo di disegni quarenghiani conservati al museo nazionale.
Ma le iniziative per celebrare il maestro non terminano qui. A Bergamo, la sua città natale, la Biblioteca Civica Angelo Mai proporrà la pubblicazione in digitale del fondo di documenti di Francesco Maria Quarenghi, fratello dell’architetto, e la pubblicazione di un nuovo epistolario quarenghiano.La Fondazione Accademia Carrara provvederà, invece, al restauro, alla studio e alla pubblicazione del suo fondo quarenghiano, mentre la Fondazione Donizetti dedicherà all’artista un progetto speciale, compresa la messa in scena dell’opera donizettiana «Il borgomastro di Saardam», che vede protagonista proprio lo zar Pietro I.
A Venezia, è previsto lo studio e la pubblicazione del fondo dei disegni quarenghiani presenti alle Gallerie dell’Accademia, oltre alla pubblicazione in formato digitale dei disegni presenti nelle raccolte Fiocco e Pozzi alla Fondazione Giorgio Cini e alla valorizzazione dei materiali quarenghiani del Museo Correr. Milano, Vicenza e Bassano del Grappa dedicheranno mostre all’artista, mentre Roma ospiterà il convegno «Giacomo Quarenghi e la cultura architettonica britannica», organizzato dall’Accademia nazionale di San Luca.
Tra le iniziative all’estero si segnala quella dell’Archivio del Moderno e Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate di Mendrisio che proporrà un’esposizione tesa a indagare la presenza di Quarenghi nelle raccolte grafiche degli architetti ticinesi.
Ma il programma dell’anno Q, che verrà ricordato anche con un francobollo commemorativo, è molto più articolato ed in continua evoluzione. Ancora molte le iniziative da segnalare dedicate all’architetto che partecipò all’elaborazione del primo linguaggio moderno internazionale.
Un’ottima occasione, dunque, questo anno Q per conoscere un artista italiano che venne chiamato dall’imperatrice Caterina II come architetto di Corte degli Zar e che contribuì in modo decisivo a ridisegnare il volto di Pietroburgo. La carriera di Quarenghi, proseguita con i successori al trono Paolo I e Alessandro I, lo condusse, infatti, a diventare un vero arbitro del gusto dell’età neoclassica.
Il numero e la varietà dei suoi progetti, in gran parte realizzati, è senza pari. Suoi sono veri e propri landmarks della città di San Pietroburgo, come la Banca di Stato, l’Accademia delle scienze, l'Istituto Smol´nyj e numerosi interventi nel complesso del Palazzo imperiale come la Sala del trono e il teatro dell’Ermitage. Oggi l’esplorazione dei disegni di Quarenghi ci restituisce una cifra artistica caratterizzata da un fecondo travaso tra l’invenzione dell’architettura e il fascino rappresentativo del pittore. I prospetti dei suoi progetti, ambientati in seducenti paesaggi di ascendente italiano, evocano il mito mediterraneo proprio della sua epoca.

Informazioni utili
www.osservatorioquarenghi.org 

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